SCHEDA DI RESTAURO

 

TITOLO:

Facciata della Chiesa di San Pietro al Forte di Osoppo.

AUTORE:

Domenico Rossi

DATAZIONE:

Inizi XVIII sec.

COMMITTENTE:

Comune di Osoppo

DIREZIONE LAVORI:

arch. prof. Pierluigi Grandinetti

PERIODO DI RESTAURO:

1998

 

 

La Chiesa di San Pietro al Forte conserva parte della facciata settecentesca attribuita a Domenico Rossi.

Della Chiesa rimangono solo la parte inferiore della facciata (il primo ordine), resti dell’abside e dei muri perimetrali e la sagrestia. Realizzata tra fine seicento ed inizi del settecento sui resti della antica Pieve, non fu mai completata secondo il progetto originario. Più volte crollata e ricostruita in seguito ad eventi bellici e terremoti, ultimi quelli rovinosi del 1976.

 

STATO DI CONSERVAZIONE

Degrado biologico

La facciata presentava un degrado diffuso in modo omogeneo su tutta la superficie.

La superficie lapidea era ricoperta da patine scure di alghe con frequenti colonie licheniche.

Nelle fughe e negli interstizi tra i conci dove c’era ristagno di umidità e formazione di terriccio si erano sviluppati muschi e piante infestanti, sulle cornici si erano insediati arbusti e rampicanti.

Lo stato di abbandono a rudere, la mancanza di manutenzione e la collocazione in un ambiente favorevole allo sviluppo dei biodeteriogeni (dalle alghe alle piante superiori) sono state le principali cause di degrado.

Oltre al danno estetico contribuiscono infatti con notevoli aggressioni di tipo chimico (alghe e licheni) e fisico (piante erbacee e legnose) al degrado della pietra, aprendo vie sempre maggiori alle infiltrazioni d’acqua.

 

Scagliature ed esfoliazioni

Il calcare compatto di cui è costituita la facciata (Pietra d’Istria / Orsera) è caratterizzato dalla presenza di venature e microfessure che lo rendono sensibile agli agenti di degrado. L’infiltrazione di acqua nelle microfessure, associata alla presenza di alghe penetrate in profondità, forti variazioni di temperatura (cicli gelo-disgelo) hanno dato luogo a gravi fenomeni di scagliatura ed esfoliazione con conseguente perdita di materiale in superficie.

 

Fratturazioni e distacchi

Molti conci in pietra, in seguito agli eventi sismici, si erano dissestati, alcuni elementi come i capitelli delle colonne erano pericolosamente instabili, altri soggetti a sforzi di compressione si erano fratturati.

 

Disgregazione, decoesione, erosione

Le zone maggiormente sottoposte al dilavamento sono caratterizzate da fenomeni di erosione con perdita della superficie.

Le stuccature e le malte di riempimento tra i conci erano quasi ovunque deteriorate e spesso mancanti.

Alcune stuccature frutto di precedenti interventi di manutenzioni sono realizzate con materiali incompatibili come mastice e cemento

 

 

PROBLEMATICHE PRINCIPALI

 

 

INTERVENTO

Disinfezione e diserbo

Stesura di biocida Metatin N101 applicato a spruzzo su tutta la superficie. L’operazione è stata eseguita in primavera, alla ripresa del ciclo vegetativo, lasciando agire prima di effettuare la pulitura.

Per le piante è stato usato un diserbante sistemico, (Glifosate) applicato a spruzzo sulle foglie, lasciando diseccare le piante prima di rimuoverle.

 

Pulitura

Si trattava di rimuovere essenzialmente le spesse patine nere formate dai corpi di alghe e licheni.

Dopo la devitalizzazione è stato eseguito un lavaggio con acqua di rete e una spazzolatura con spazzole di saggina. Solo per rimuovere depositi coerenti è stata eseguita una rifinitura con sabbiatura a bassa pressione e ossido di alluminio.

Sono state rimosse le stuccature ammalorate e quelle in mastice e cemento. Le fugature sono state accuratamente ripulite dal terriccio e sono state rimosse completamente le radici e le piante rampicanti.

 

Incollaggi e consolidamenti

Gli elementi fratturati quando possibile sono stati rimossi e incollati con resina epossidica e perni in acciaio inox e poi ricollocati, altrimenti sono stati consolidati con iniezioni di resina epossidica nelle fessurazioni accuratamente pulite.

I capitelli sono stati ancorati con staffe in acciaio inox alla struttura muraria.

 

Stuccatura

Le integrazioni sono state ridotte al minimo, mentre sono state eseguite con cura le sigillature delle fessurazioni e la revisione delle fugature dei giunti, con stucco a base di grassello, sabbia e polvere di marmo.

 

 

IMMAGINI E PARTICOLARI

 


La facciata prima dell'intervento


Degrado biologico


D
issesto e fessurazione dei capitelli


Crescita di piante superiori


Scagliatura


Fratture e distacchi

Prove di trattamento biocida

Applicazione di biocida su un sarcofago

Particolare dopo il trattamento biocida

Particolare dopo la pulitura

Iniezioni di consolidamento

La facciata ad intervento ultimato
   

 

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