SCHEDA DI RESTAURO

 

TITOLO:

Altare di S. Floriano

AUTORE:

Michael Parth

DATAZIONE:

1541

COMMITTENTE:

Parrocchia di  Comeglians

DIREZIONE LAVORI:

dottoressa Beatrice Toppani

PERIODO DI RESTAURO:

1995-2004

 

 

STATO DI CONSERVAZIONE

Furti ed incuria hanno causato lo stato di generale depauperamento in cui si trovava l’altare prima del restauro. Attualmente sono mancanti diversi elementi scultorei:  gli intagli della predella, i piccoli angeli ai lati del trono della Madonna, i racemi delle portelle, gran parte del coronamento. La policromia originale invece, sebbene infragilita e occultata da ridipinture, era per buona parte ancora conservata così come risultava sostanzialmente integra la carpenteria dello scrigno,  grazie alla notevole perizia esecutiva nell’assemblaggio degli elementi lignei (totale assenza di chiodi, utilizzo di incastri, guide e cavicchi lignei). Danni gravi erano dovuti ad un esteso attacco di tarli e microrganismi favorito dall’ambiente estremamente umido in cui l’opera è stata conservata per secoli; le numerosissime gallerie e i fori di sfarfallamento hanno infragilito seriamente le tavole dello scrigno e delle portelle, causando in alcune punti la perdita del supporto e la caduta  degli strati policromi. L’utilizzo di un’essenza legnosa particolarmente resistente al degrado biologico (cirmolo) e la collocazione all’interno dello scrigno, hanno invece garantito la buona conservazione delle sculture.
 

PROBLEMATICHE PRINCIPALI

E’ stata necessaria un’accurata indagine preliminare per valutare le caratteristiche tecniche e conservative dell’ampia gamma di finiture pittoriche presenti sull’altare:  pressbrokat, lustertechnik, dorature, meccature, incisioni, cosparso, applicazioni  di dischetti in carta dorata, tempere, olii. Si è potuto così mettere a punto il metodo di consolidamento e  pulitura più idoneo per ogni campitura.

L’intervento è stato condotto con la finalità di recuperare la policromia originaria, ma non sempre ciò è stato possibile: quando al di sotto della ridipintura lo strato pittorico risultava  troppo frammentario o fragile, come sulle vesti in pressbrokat di S. Rocco e S. Antonio, si è optato per la conservazione dei rifacimenti .

La presenza di decorazione su entrambi i lati delle portelle ha reso impossibile un intervento di risanamento risolutivo del supporto ligneo (trasporto) .  Si è effettuato quindi l’intervento di consolidamento minimo necessario a permettere la stuccatura e il ritocco delle lacune.

 

 

INTERVENTO

Il fissaggio del colore, particolarmente laborioso a causa della tendenza degli strati pittorici più delicati (il pressbrokat e le campiture a tempera) a sollevarsi ad ogni minima variazione termoigrometrica, è stato effettuato con iniezioni di colla di coniglio e con Beva 371 seguite da stiratura col termocauterio. Le delicate tempere del retro e degli standflugel raffiguranti S. Pietro e S. Paolo sono state consolidate con Paraloid B72 al 3%.

Per la rimozione dei depositi di sporco, vernici ossidate e cera sono stati utilizzati, a seconda della campitura, sistemi a solvente (soluzione tampone a ph basico, benzina avio, metiletichetone) o a secco (gomma pane, bisturi); per la rimozione delle ridipinture a base di leganti oleosi e proteici è stato necessario usare solventi più forti ad impacco o a tampone (impacchi decapanti e acido acetico) bisturi e sistemi aeroabrasivi (microsabbiatrice a pressione controllata con ossido di alluminio 320 mash).

La ricostruzione degli elementi lignei mancanti è stata realizzata utilizzando lo stessa essenza legnosa dell’originale: l’assemblaggio è avvenuto utilizzando cavicchi lignei e PVA in emulsione. Gli elementi aggiunti sono stati limitati a quelli necessari per ridare continuità all’insieme  e ricostruibili per analogia con altri preesistenti.

Il consolidamento delle tavole che costituiscono le portelle è stato effettuato per impregnazione di resina acrilica Paraloid B72 in concentrazione progressiva dal 3 al 10 %. Ridata una discreta capacità meccanica alle tavole si è potuto procedere al risarcimento delle porzioni di legno mancanti: i riempimenti sono stati effettuati con un impasto a base di polpa di carta, gesso di Bologna e colla di pelle.

Dopo la stuccatura delle lacune a gesso e colla è stato realizzato il ritocco pittorico a tratteggio con colori ad acquarello e a vernice.

 

 

IMMAGINI E PARTCOLARI

 


Particolare  prima del restauro


Particolare dopo il restauro


Particolare


Particolare dopo il restauro


Particolare del manto della Madonna


Particolare del manto


Particolare degli strati di pittura eseguiti nel
tempo


Particolare dei tasselli di restauro

 

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