SCHEDA DI RESTAURO

 

TITOLO:

Superfici architettoniche interne a marmorino e stucco del Duomo Di Udine

AUTORE:

Domenico Rossi

DATAZIONE:

1717-1735

COMMITTENTE:

Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico, Artistico e Demoetnoantropologico del Friuli Venezia Giulia

DIREZIONE LAVORI:

Responsabile dei Lavori:  arch. Carla Rigo

Direttore dei Lavori:  arch. Bruno Micali

Direttore scientifico: dott. Paolo Casadio

Direttore operativo: Angelo Pizzolongo

Analisi scientifiche: dott. Alessandro Princivalle

Restauro strutture lignee: Giuseppe Murtas

Ditta esecutrice:  ESEDRA rc srl, Udine

PERIODO DI RESTAURO:

settembre 2003 – febbraio 2004

 

 

STATO DI CONSERVAZIONE

Oggetto dell’intervento sono state le superfici a marmorino e stucco della Navata Sinistra del Duomo, realizzate durante la radicale riforma del duomo trecentesco promossa dai Manin. Il progetto viene affidato all’architetto ticinese Domenico Rossi che realizza uno spazio vasto e dilatato affidando ai marmorini bianchi il rivestimento di tutta la superficie delle tre navate e delle cappelle laterali. L’aspetto precedente al restauro era invece frutto delle manutenzioni e delle ridipinture che si erano succedute per rimediare a infiltrazioni d’acqua, dissesti statici e ai pesanti depositi di fumo e polvere.

Dall’esame delle analisi stratigrafiche si vede come si siano succedute almeno tre fasi di interventi di manutenzione che hanno interessato tutta la superficie. La prima in ordine cronologico è stata la stesura di uno scialbo bianco a calce, per coprire uno strato di deposito grigio che si era formato in breve tempo sulla superficie bianca del marmorino originale.

Un secondo rifacimento integrale è stato realizzato con una pittura a calce e colla (probabilmente durante i complessi lavori di ripristino di inizio novecento) che marcava con toni scuri cornici e nervature in contrasto con le superfici chiare delle volte e delle pareti. Un’ultima versione realizzata con una pittura sintetica, databile tra gli anni 1950 e 1960 ha interessato soprattutto le volte, dopo ampie integrazioni ad intonaco delle vele e delle cornici, interessate da numerose infiltrazioni, fessurazioni e distacchi.

 

MATERIALI E TECNICHE ESECUTIVE

Come espressamente indicato nel preventivo dei lavori dal Rossi, il marmorino appare steso in tre mani, uno strato preparatorio a cocciopesto, uno strato intermedio a calce, sabbia fina e gesso, lo strato finale di marmorino di solo grassello e polvere di marmo lisciato col ferro, senza ulteriori patinature.

La struttura delle volte a crociera è una struttura lignea a centine con una fitta tessitura a listelli, che chiude in altezza le vecchie volte gotiche.

Cornici e modanature hanno la stessa stratigrafia del marmorino, su una struttura a tavelle e mattoni sagomati.

I capitelli delle lesene e dei pilastri sono realizzati in stucco (calce, scagliola e polvere di marmo), con aggetto notevole delle volute e delle foglie d’acanto, Lo strato finale è realizzato con l’impasto del marmorino.

 

Problematiche principali

Due i problemi principali che hanno caratterizzato l’intervento: in primo luogo quello legato alla rimozione delle ridipinture e dei rifacimenti, operazione che è stata particolarmente impegnativa per la presenza di strati estremamente tenaci e aderenti alla superficie originale del marmorino.

In secondo luogo gli estesi distacchi dell’intonaco delle volte dalla struttura lignea.

 

 

INTERVENTO

Pulitura

Per la rimozione del primo strato sintetico (pittura vinilica) è stata usata una mista 2A applicata a pennello su veline e rimossa poi con spugne.

Per gli strati successivi sono stati impiegati impacchi con carbonato d’ammonio e un tensioattivo (Neo Desogen) supportati con polpa di carta e sepiolite e applicati su tutta la superficie (1300 mq).

La rimozione delle ridipinture è stata poi eseguita manualmente con spatole, ripetendo gli impacchi per lo strato a calce particolarmente tenace ed aderente. I depositi di fumi e sporco ammorbiditi dall’impacco, sono stati rimossi con un lavaggio con tamponi morbidi, la pulitura si è conclusa con un accurato risciacquo per la rimozione dei residui di ammonio dalla superficie. E’ stata messa in luce così tutta la superficie originale del marmorino.

 

Consolidamento

Potendo intervenire solamente dal basso, è stato ripristinato l’ancoraggio dell’intonaco a mormorino alla struttura lignea tramite imperniatura con perni in vetroresina e resina epossidica caricata, operando una cucitura lungo i margini delle lacune e delle fessurazioni. Queste sono state riempite con iniezioni di PLM-AL(malta idraulica fluida).

 

Integrazione e rifacimenti

Erano presenti ampi rifacimenti con malta cementizia delle cornici e delle modanature e integrazioni di vaste lacune sul marmorino delle volte e della controfacciata. Queste integrazioni erano in parte ammalorate e distaccate in seguito a dissesti ed infiltrazioni e una volta rimosse le ridipinture apparivano incompatibili con il materiale originario.

Per cui sono state demolite e sostituite con un nuovo marmorino realizzato con i tre strati canonici (cocciopesto, malta fina, marmorino)

L’arcata addossata alla controfacciata è stata parzialmente ricostruita, rimuovendo il rifacimento cementizio e la struttura lignea sottostante ormai fatiscente, sostituita con una nuova struttura lignea e un nuovo marmorino.

 

 

IMMAGINI E PARTICOLARI

 


Particolare di una statua prima del restauro


Particolare di una mano prima del restauro


Particolare di un avambraccio prima del restauro


Particolare della testa prima del restauro


Particolare di un volto prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro


Particolare di una mano prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro


Particolare delle gambe prima del restauro


Particolare ...dopo il restauro

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