Il fissaggio del colore,
particolarmente laborioso a causa della tendenza degli
strati pittorici più delicati (il pressbrokat e le campiture a
tempera) a sollevarsi ad ogni minima variazione termoigrometrica, è stato effettuato con iniezioni di colla di
coniglio e con Beva 371 seguite da stiratura col
termocauterio. Le delicate tempere del retro e degli
standflugel
raffiguranti S. Pietro e S. Paolo sono state consolidate con Paraloid B72 al
3%.
Per la rimozione dei depositi di
sporco, vernici ossidate e cera sono stati utilizzati, a seconda
della campitura, sistemi a solvente (soluzione tampone a
ph basico, benzina avio, metiletichetone) o a secco (gomma
pane, bisturi); per la rimozione delle ridipinture a
base di leganti oleosi e proteici è stato necessario
usare solventi più forti ad impacco o a tampone
(impacchi decapanti e acido acetico) bisturi e sistemi
aeroabrasivi (microsabbiatrice
a pressione controllata con ossido di alluminio 320
mash).
La ricostruzione degli elementi
lignei mancanti è stata realizzata utilizzando lo stessa
essenza legnosa dell’originale: l’assemblaggio è
avvenuto utilizzando cavicchi lignei e PVA in emulsione.
Gli elementi aggiunti sono stati limitati a quelli
necessari per ridare continuità all’insieme e ricostruibili
per analogia con altri
preesistenti.
Il consolidamento delle tavole
che costituiscono le portelle
è stato effettuato per
impregnazione di resina acrilica Paraloid B72 in
concentrazione progressiva dal 3 al 10 %. Ridata una
discreta capacità meccanica alle tavole si è potuto
procedere al risarcimento delle porzioni di legno
mancanti: i riempimenti sono stati effettuati con un impasto a base di
polpa di carta, gesso di Bologna e colla di
pelle.
Dopo la stuccatura delle lacune a
gesso e colla è stato
realizzato il ritocco pittorico a tratteggio con colori
ad acquarello e a vernice.
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